WHOOP, DATO HRV E AMATORI: RISPONDE IL NOSTRO ESPERTO

Dal momento che tutti gli appassionati di mtb che seguono la Coppa del Mondo hanno notato che tantissimi rider hanno al polso il Whoop, abbiamo chiesto al nostro esperto in cosa consiste e che funzioni ha.

Dal 2023 Whoop è entrato prepotentemente tra gli sponsor della Coppa del Mondo. Quanto può essere utile a un amatore uno strumento come il Whoop e cos'è il dato HRV. Una questione di "moda" oppure un dato davvero importante in chiave amatoriale?

 

 

La risposta ci viene data dal nostro esperto.

 

Il Whoop è forse il più conosciuto e sponsorizzato "bracciale" monitor di attività, sonno e recupero in circolazione.

 

 

È dotato di una serie di sensori ottici e non, che sono in grado di rilevare diversi dati biometrici della persona che lo indossa, registrare la sua attività fisica, il suo sonno e tante altre cose.

 

 

Il tutto finisce in una app molto completa, piuttosto complessa a mio avviso, che mostra l'andamento dei parametri nel tempo, li elabora dando un valore di recupero e stress, e trasferisce gran parte di questi dati alle varie piattaforme di allenamento (trainingpeaks in primis).

 

 

Utilissimo per un atleta professionista, che ha la possibilità di gestire carichi e recuperi come meglio crede, a mio avviso un po' meno utile per l'atleta amatore il quale, se ad esempio si trova di fronte ad un sonno scarso/compromesso, difficilmente avrà la possibilità di migliorarlo (lo avrebbe già fatto).

 

 

Sono dati tuttavia utili al preparatore per gestire l'atleta nelle sue possibilità di carico (legate anche allo stile di vita, quindi alle possibilità di recupero), per scoprire in anticipo una stato di affaticamento non ancora del tutto manifesto, per dare qualche indicazione per migliorare le proprie abitudini laddove possibile.

 

 

Un cenno al parametro HRV sul quale si basa gran parte dei calcoli di questi "activity and health tracker". HRV sta per Heart Rate Variability, praticamente la variabilità della frequenza cardiaca. A 60 bpm, ad esempio, non abbiamo un battito ogni secondo esatto, ma abbiamo sempre qualche frazione di secondo in più o in meno, appunto un valore variabile intorno alla media 60 bpm.

 

 

Semplificando al massimo una variabilità bassa, quindi un battito molto costante, è lo specchio di un certo appiattimento del sistema nervoso a cui spesso viene correlato uno stato di affaticamento non compensato, mentre una alta variabilità indica solitamente un sistema fresco, riposato, allenabile.

 

 

Questo è un dato molto "fine", richiede una fascia cardiaca di qualità con misurazione r-r (battito a battito); il limite di questa misura tramite bracciale (quindi con lettura ad infrarosso) è a mio avviso proprio il posizionamento dello stesso, sul polso, ho visto che polsi piuttosto ossuti e squadrati non tengono sempre aderente il sensore, rendendo la misura errata e con essa tutte le valutazioni che ne derivano.

 

Chi è il nostro esperto che ha risposto al quesito

- Dott. Alessio Cellini
- Responsabile del Centro CTM
- Dottore in Scienze Motorie
- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"
- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana
- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana

- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana

- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

- Slimming Specialist

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