L'importanza delle capacità psicologiche nello sport, soprattutto di alto livello, è ormai confermata da numerosissimi studi: a parità di valori atletici e tecnici, spesso la differenza tra due atleti è data proprio dalla testa, ossia da quei fattori cognitivi ed emozionali che regolano il comportamento. La capacità d'azione dell'atleta, la riuscita delle sue attività in allenamento ed in gara, sono quindi direttamente legate alle sue capacità psicologiche.
Bauman (1986) definisce la capacità volitiva come una delle sette capacità di controllo mentali che sono: risolutezza (forza decisionale), autocontrollo, coraggio, perseveranza, concentrazione, attenzione sostenuta e volontà.
- CAPACITA' VOLITIVE RILEVANTI PER LO SPORT | |||
VOLONTA' | La volontà rimane il concetto generale più astratto, comprende sia obiettivi che atteggiamenti, che tratti caratteriali | ||
FORMAZIONE DELLA VOLONTA' |
La formazione della volontà è il processo attraverso il quale si giunge all' individuazione della propria volontà o dei propri obiettivi. Il preparatore deve intervenire su questo processo cercando di individuare le tendenze presenti nell' atleta, per promuovere e favorire i suoi interessi (sviluppare un' aspirazione a cui fa seguito una decisione in quella direzione). |
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FORZA DI VOLONTA' GENERALE |
La forza di volontà generale determina la motivazione dell' atleta a fare o non fare qualcosa. In ambito prettamente agonistico interessa la capacità di perseverare obiettivi a lungo termine. |
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FORZA DI VOLONTA' SITUAZIONALE |
La forza di volontà situazionale esige il rendimento massimale non solo per ciò che concerne le capacità psichiche (coraggio, concentrazione), e per ciò che concerne gli elementi tecnico, tattici e condizionali,ma anche per ciò che riguarda le capacità cognitive dell'atleta (il fattore più importante è il 'timing' ossia il realizzare la prestazione nel momento richiesto) |
Naturalmente fra queste è la volontà ad assumere una posizione di rilievo, in quanto influenza in modo diretto tutte le altre, ed è proprio per questo che l'analizzeremo in modo particolare.
Concretamente la volontà viene definita come la capacità di superare consapevolmente ciò che soggettivamente viene vissuto come difficoltà ed impedimento; possiamo quindi dedurre come in ambito sportivo la volontà assuma un ruolo determinante nella formazione e nella capacità di prestazione di un atleta. Ad esempio, in uno sport estremamente duro e tecnico come la mountainbike, sono tantissimi gli ostacoli psicologici che il biker incontra, e che dovrà quindi superare.
Qualunque sia il livello di un atleta, è possibile ricercare nelle cause di un risultato negativo, elementi di natura psicologica; l'incapacità di controllare uno stato di eccitazione troppo elevato, di allontanare pensieri molesti, di proteggersi da influenze esterne, di mantenere il controllo della concentrazione, di allontanare la paura, tutto rientra nella capacità individuale d'azione ossia nella capacità di agire e reagire in modo adatto alle esigenze.
Una completa programmazione dell'allenamento ed una preparazione ottimale alla gara richiedono una collaborazione mentale dell'atleta, senza la quale è impossibile ottenere i risultati desiderati.
Ma, se le capacità psicologiche, rivestono un ruolo così importante, è lecito chiedersi se la forza di volontà e le altre capacità volitive siano allenabili, e se si, come? Esistono dei metodi di 'allenamento psicologico' per lo sviluppo, la stabilizzazione ed il recupero della capacità individuale d'azione?
Sicuramente si. L'addestramento della volontà è composto da metodi volti al sia al miglioramento della disponibilità alla competizione, che al miglioramento della disponibilità all'allenamento stesso.
Il primo ma fondamentale passo, da parte del preparatore, deve essere quello di individuare le 'caratteristiche psicologiche' dei propri atleti, cercando quali siano i 'punti deboli' di ogni soggetto. Troppo spesso i tecnici individuano carenze dal punto di vista fisico, mentre sul versante psichico, l'atleta viene abbandonato a se stesso.
I metodi di indagine possono partire da un semplice colloquio con l'atleta, che metta in luce il suo modo di pensare, di sentire ed interpretare allenamenti e competizioni; è necessario che il tecnico crei un'attribuzione di causalità per ogni tipo di comportamento percepito nell'atleta. Solo individuando questa relazione psicologica e motivazionale sarà possibile intervenire sulla psicologia del soggetto.
Naturalmente, è necessario tenere conto che, non è stato ancora completamente chiarito se 'il potenziale psichico di prestazione' di un atleta, sia innato o appreso, ed è quindi difficile operare per ottenere risultati diretti e sicuri (tutti i processi di sviluppo presentano dei limiti, raggiunti i quali, la predisposizione genetica non consente più ulteriori miglioramenti).
Sul piano pratico il tecnico potrà agire su diversi fronti con esercizi mirati innanzitutto ad addestrare la forza di volontà generale, intesa soprattutto come disponibilità all'impegno, capacità di perseverare, di fare di tutto per raggiungere un obiettivo che ci si è prefissi.
Pianificando insieme all'atleta il programma di allenamento, dovranno essere inseriti stimoli specifici come simulazioni di competizioni in allenamento, allenamenti con extra-difficoltà di tipo tecnico (percorsi particolarmente duri, tratti tecnici da superare in sella, allenamenti in condizioni ambientali avverse), di tipo psichico (allenamenti lunghi da svolgere in solitaria, ripetute 'sfide contro il tempo' per migliorare i propri tempi su una salita), di tipo tattico (in allenamenti di gruppo possono essere create situazioni in cui è necessario un determinato 'comportamento tattico', come ad esempio in una volata).
Saverio Ottolini trainer@pianetamountainbike.it