PARIGI 2024: PIDCOCK NELLA STORIA, 2 ORI COME ABSALON. 4° LUCA BRAIDOT

36 uomini provenienti da 28 nazioni si sono sfidati per la conquista di 3 medaglie. Ultima olimpiade della carriera per N1NO. Gara piena di colpi di scena, Pidcock fora sull'anteriore ma poi rientra sul fuggitivo Koretzky. Testa a testa quasi fino all'ultimo metro tra i due. Rimonta anche per Luca Braidot. Mamma RAI toppa anche oggi, indica la gara nella programmazione di RAI2 ma si è visto il tennis

A 24 ore di distanza dalla gara d'apertura per la mountain bike ai giochi olimpici di Parigi 2024, quella femminile corsa domenica e dominata dall'idolo di casa Pauline Ferrand Prevot, oggi, lunedì 29 luglio, allo stesso orario (14:10) c'era l'attesissima gara maschile.

 

Chi era davanti alla tv e non aveva l'abbonamento a Discovery+ sperava che Mamma RAI non facesse lo scherzetto di ieri, quando dopo 40 minuti aveva interrotto la diretta per passare il collegamento alla pallanuoto. Oggi leggendo RAIPlay la gara sembrava programmata su RAI2, invece si è visto il Tennis (Djokovic - Nadal). Invece su RAI Sport c'era la pallanuoto femminile, poi dopo un'ora si sono spostati sulla MTB. Quindi Mamma RAI ci ha deluso per il secondo giorno consecutivo, ci considerano uno sport di serie B.

 

Thomas Pidcock Paris 2024

©UCI MTB

 

Sempre 36 i rider sulla pista disegnata sulla collina d'Elancourt, numero 1 assegnato al vincitore delle olimpiadi di Tokio, il britannico Thomas Pidcock. Il fenomeno capace di eccellere in tre diverse discipline del ciclismo: strada, ciclocross e mountain bike. In griglia c'era N1NO Schurter alla sua ultima olimpiade e anche due maglie azzurre, quella di Luca Braidot che aveva il numero 10 e Simone Avondetto con il 17. Visti i risultati delle ultime gare, in particolare quelli del rider di Mossa, parlare di medaglia non era un eresia.

 

©UCI MTB

 

La sfida dei cinque cerchi in una giornata caldissima ed assolata era prevista sul velocissimo percorso parigino disegnato sulla collina più alta della regione di Parigi, quello lungo 4,4 km che lui, favorito numero 1, nei giorni scorsi aveva criticato definendolo quasi un tracciato più da gravel che da mountain bike. «Su un percorso così, non devi pensare molto, c'è una traiettoria, tu devi solo seguirla.» Non aveva tutti i torti, bastava vedere le feed zone, quando passavano da lì i rider sembravano pedalare su un'autostrada a quattro corsie.

 

©UCI MTB

 

LA GARA

Il via degli uomini è avvenuto alle 14.10 sotto l'arco della Collina d'Elancourt, i migliori 36 al mondo sono partiti con un ritmo forsennato dal primo rettilineo con una prima fila di giganti con il 10 volte campione del mondo, ma anche Pidders. Condizioni secche come quelle di ieri hanno costretto subito un piede a terra di Tom Pidcock uscito troppo largo dalla seconda curva. Piede a terra subito per Pidcock sulla seconda curva trasportato fuori forse dalla ghiaia. Partenza forte per l'under 23 americano Riley Amos, ma soprattutto per il sudafricano Alan Hatherly che è stato il primo a mettersi a tirare.

 

©UCI MTB

 

PRIMO GIRO CON ALDRIDGE GRANDE PROTAGONISTA

Nel primo giro effettivo sono stati protagonisti gli uomini che in team corrono per il Cannondale Factory Racing. Prima sparata di Alan Hatherly che ha allungato il gruppo nelle parti più strette, sulla seconda salita è stato il britannico Charlie Aldridge che una volta portato il gruppo al GPM si è lanciato in una discesa scrubbando sui doppi. Primo giro sofferto per Tom Pidcock che è rientrato sul gruppo di testa a fatica ma anche Sam Gaze, staccato subito e lasciato a rincorrere dal secondo gruppo. Ottimo primo giro per Luca Braidot (10°) mentre Simone Avondetto fuori dai 10, rimasto nel secondo gruppo (15°).

 

©UCI MTB

 

 

SECONDO GIRO, GRUPPONE DAVANTI

Il gruppo si riapre sotto il traguardo, i rider si sono controllati e sono arrivati dopo il primo strappo al rock ha costretto il gruppone ad affrontare appaiati l'approccio. Lo svizzero Mathias Flueckiger è stato il primo a dare la prima manata al gas, ha allungato il gruppo in cui nessuno voleva prendersi la responsabilità di tirare. Flucki fa il lavoro sporco si mette a fare le linee e il ritmo, rimangono con lui i francesi, i britannici, un pericolosissimo Blevins ma anche Amos, Schwarzi e rientra a metà tornata anche Gaze uno dei più temuti in queste condizioni.

 

©UCI MTB


Nelle scorse settimane ci eravamo già volti chiesti chi potesse spuntarla in Giochi come questi considerando che il livello fosse altissimo e infatti alla fine del secondo giro passavano in 14 nel primo gruppo comprendente Luca Braidot. Simo Avondetto proseguiva nel secondo gruppo a 27" di distacco.

 

Nel rettilineo di inizio del terzo giro, problemi di grip per Valero, il bronzo di Tokyo non era nel primo gruppo ed è scivolato a terra, interessante però scoprire che il rider spagnolo stesse usando la sua BH prototipo senza il telo usato in Coppa del Mondo, mostrando per una frazione di secondo un mono integrato nell'orizzontale.

 

©Sprint Cycling Agency - FCI

 

TERZO GIRO - L'ATTACCO DI PIDCOCK

Momento di tensione nel corso del terzo giro, iniziato con un gruppo ancora tirato da Fluckiger ma dopo la prima discesa Luca Braidot che si trovava fino a quel punto in 4ª posizione, sparisce dal gruppo di testa, i rider passano alla prima feed zone e compare il dato in sovraimpressione che Luca si trovava a 20" di ritardo, l'Italia tremava, uno dei suoi rappresentanti perdeva sensibilmente terreno senza sapere però come avesse perso tutto questo tempo. Lo scopriremo solo a fine gara il motivo del suo ritardo.

 

©UCI MTB

 

Davanti Tom Pidcock si era già stufato delle dinamiche di gruppo, nella salita successiva sferra l'attacco, si mette in testa a tutti con un'accelerata mostruosa, rimane solo un atleta con lui ed è Victor Koretzky, fanno subito il buco e ne fanno le spese tutti gli altri. I primi inseguitori sono Fluecki, Hatherly e Aldridge mentre Nino è sembrato molto più macchinoso. Per i primi due il vantaggio sugli inseguitori è di 12 secondi. Il terzo giro apre un nuovo capitolo.

 

QUARTO GIRO, FORA PIDCOCK, SCAPPA KORETZKY

Una volata lunghissima quella di Tom Pidcock, che si alza in continuazione sui pedali a voler fare la differenza in ogni singolo tratto. Quello che fa più paura in questa fase è la scioltezza di Koretzky rimasto sulla sua ruota da seduto. Pochi metri dopo ricambia tutto, Koretzky passa da solo ai box, Pidcock aveva appena bucato la ruota anteriore, uno scenario talmente inaspettato da sorprendere i meccanici che fanno aspettare Tom per il cambio ruota. In questa dinamica Tom perdeva ben 36" rispetto a un Koretzky che si infuocava e andava via da solo a caccia dell'oro.

 

©UCI MTB


Si riapriva completamente la gara anche dietro perché prendeva una piega diversa l'intera classifica dei primi 10: Tom riparte dietro a Vidaurre e Schurter, ma anche Andreassen si fermava ai box per una foratura e in seconda posizione da solo Alan Hatherly, mostruoso ciò che stava succedendo perché di orgoglio rientrava nelle inquadrature Luca Braidot che di forza andava a prendere Amos, Schurter e Pidcock. Tornava a splendere l'azzurro a caccia della top 5 con un ritmo devastante. Lunghissima questa tornata piena di colpi di scena.

 

QUINTO GIRO, RIMONTA DI BRAIDOT

L'azione di Pidcock sembrava aver spezzato la gara ma niente, tutto da decidere ancora a 4 giri dalla fine, distacchi limitatissimi tra i gruppi in gara, Koretzky ancora davanti ma con meno di 10 secondi di vantaggio su Alan Hatherly, mentre nel gruppetto dietro Gaze che era partito malissimo alzava il ritmo inseguito da Fluckiger e Aldridge.

 

©UCI MTB


La gara di Luca però non era finita al terzo giro. Non oggi, perché dopo essere rientrato su Nino, va a prendere davanti a sé il gruppo con Pidcock e Amos per passare proprio i due in maniera spietata e cacciarsi nuovamente alla caccia del podio. Incredibile la pedalata del friulano, la più sciolta tra tutti gli inseguitori (forse al pari di Gaze), sembra freschissimo ancora pronto ad un vero e proprio assalto considerando che la sfida per il podio era raccolta in un fazzoletto di 40".

 

Al GPM del quinto giro Aldridge apriva nuovamente il gas e cercava di mettersi in testa al gruppo, un'accelerazione a cui rispondevano Pidcock e Gaze mentre conservativi rimangono Luca Braidot e Flueckiger. Al passaggio sotto l'arco Koretzky faceva segnare 10.51" con una media oraria di velocità sopra i 24 km/h.

 

 

SESTO GIRO, PIDCOCK RITORNA MINACCIOSO, LUCA È QUARTO

Pidcock non si accontenta della lotta per il bronzo, si era schierato al via per vincere l'oro e ripetere l'impresa del 2021, scatta esattamente dopo l'arco sul primo strappo, gomma che raspa sulla ghiaia, vuole la rimonta, ciò a cui ci ha abituato tantissime volte. Non è facile recuperare 37" secondi di svantaggio ma sia Flueckiger che Luca Braidot sanno che bisogna stare dietro al principino inglese perché l'occasione per andare a prendere una medaglia sta esattamente nel ritmo di Pidders. Grande prova di Luca che prende la ruota di Fluecki e Pidcock mentre nel 5° giro fa fatica Aldridge e si staccano Gaze e Amos sempre nella top10 ma probabilmente fuori dalla lotta per le medaglie.

 

©UCI MTB


A metà di questo quinto giro con l'accelerazione dell'inglesino il gruppetto recupera ben 10 secondi sulla testa della corsa, cominciavano a vedere Hatherly. Ancora la rampa verso il GPM segna un nuovo attacco di Pidcock che vuole levarsi dalle ruote la compagnia del nostro Luca e di Fluecki, da solo vuole andare a riprendere Hatherly e probabilmente anche Koretzky, sotto l'arco si beve interamente il sudafricano, solamente 17 secondi per loro, ma Luca passava in quarta posizione accompagnato dallo svizzero. Guardare la top10 di questa gara fa venire i brividi perché in nona posizione passava Nino Schurter (dopo un errore sul rock garden) e chiudeva la top10 Vidaurre.

 

SETTIMO GIRO, È FINITA LA FUGA, BATTAGLIA PER L'ORO

A due giri dal termine la certezza dell'oro per Koretzky non è più assoluta, dietro di lui Pidcock e Hatherly tagliano il vantaggio con l'accetta più pesante arrivando a 8 secondi dal francese. Pidcock sviluppa velocità senza senso, Hatherly sulla sua ruota cerca di rimanere incollato, mentre passava al primo split del penultimo giro in quarta posizione Braidot a 16" dalle posizioni per argento e Oro.

 

©UCI MTB


A pochi metri dal GPM del settimo giro Pidders prende Koretzky, si porta dietro Hatherly, ma è ancora la rampa in cima alla collina che l'inglese attacca in maniera brutale per passare il francese. Pidcock non scende a compromessi vuole l'oro a tutti i costi, ma Braidot a 15 secondi da Hatherly ha ancora il podio a portata proprio come sogna dall'inizio della stagione. Lo scenario peggiore per giocarsi l'oro, il più eccitante per chi ha seguito questa gara, l'oro si gioca solamente all'ultimo giro, sia Koretzky che Pidcock sanno che non possono e non devono arrivare in volata perché sanno quanto sono pericolosi l'uno per l'altro.

 

GIRO FINALE, TESTA A TESTA FINO ALLA FINE

I Giochi più indecisi, in tre tornano a giocarsi la vittoria, Hatherly rientra sul gruppetto e si mette sulle ruote di Koretzky, un finale così nessuno lo avrebbe immaginato, nessuno degli atleti probabilmente avrebbe voluto questo scenario per la vittoria. Pidcock continua su ogni rampa ad attaccare, il francese sembra fresco come Pidders e gli risponde da seduto, Hatherly prende qualche metro, qua conta tutto, la linea le velocità e soprattutto gli errori, lo sa anche Braidot che stava ancora lì a 10 secondi e gira fortissimo l'azzurro, merita la medaglia. Quinto girava anche un immenso Flueckiger che passava quinto a 35".

 

©UCI MTB


Tutto da scrivere al primo box in gara dove passano in tre, Pidcock ha la cartuccera infinita, continua ad accelerare mentre Victor è il più impressionante davanti che risponde sempre e solo da seduto senza lasciare mezzo metro. Luca ci deve credere ancora perché come chiudono un filo nel primo gruppo può rientrare i tempi e i ritmi sono quelli dei primi tre e Hatherly che sembra il più cotto potrebbe saltare da un momento all'altro.


Twist plot, Koretzky ha girato sulla graticola Pidcock, lo ha saltato sulla rampa cara a Pidcock, gli swatta in maniera indecente in faccia, lo brucia dove meno l'inglese se lo aspettava, anzi dove forse proprio lui avrebbe attaccato. 

 

Koretzky ha giocato al gatto col topo, nell'ultima metà di questo giro non ci sta a perdere i Giochi in casa sua, Pidcock ripassa Victor ma al box il francese apre tutto, ingrana una sesta lunghissima e lancia uno sprint infinito, nel bosco sono ancora in due e con un block pass in curva gli chiude l'anteriore in maniera sporca sul francese.

 

©UCI MTB

 

Thomas Pidcock esce dal bosco e arriva da solo compiendo la missione è per due volte campione olimpico di cross country. Oro per la Gran Bretagna.

 

©UCI MTB


Secondo posto per Victor Koretzky che ha perso lucidità e anche la pazienza probabilmente, Alan Hatherly terzo a 10 secondi. Argento per la Francia, bronzo per il Sudafrica.

 

©UCI MTB

 

Quarto Luca Braidot, immenso, a 20" secondi dal podio meno di mezzo minuto dall'obiettivo di questa stagione. Luca esce subito dl tracciato dopo il traguardo deluso, si era giocato tutto, tutte le carte del mazzo, ci credeva e meritava quel bronzo alla pari di Hatherly.

 

A 38 anni Nino Schurter scriveva un'altra pagina del libro della sua carriera, chiudeva in nona posizione senza mani sotto l'arco sfociando poi in un pianto misto tra delusione e liberazione. Grazie Nino!

 

GLI ITALIANI

Grandissima la prova della coppia italiana Luca Braidot ha fatto di tutto per giocarsi una medaglia, a metà gara è sparito in seguito ad una foratura sull'anteriore, come Pidcock. Dopo il traguardo si dilegua deluso e viene inquadrato con il volto nascosto dalle mani, quarto sul traguardo.

 

«La delusione è forte - ha detto subito dopo la gara - ma non posso farci nulla. Ho provato a recuperare il tempo perduto con la foratura e sono anche riuscito ad arrivare a pochi secondi dal podio. Ma è stata una gara tirata allo spasimo fin dalle prime battute, non ce l'ho fatta. Sono consapevole di aver fatto una prestazione fuori dall'ordinario, questo mi lascia ben sperare per il mondiale.. perché è giusto guardare avanti.»

 

©Sprint Cycling - FCI

 

Simone Avondetto ha chiuso la sua prima Olimpiade della carriera con un meritato 19° posto, è solo l'inizio per il campione europeo.

 

Mirko Celestino, CT della nazionale «Luca ha fatto una grande gara. Dopo la foratura ha mantenuta la giusta concentrazione e motivazione, senza perdersi d'animo. È stato bravo a restare legato a Pidcock quando anche il britannico ha forato e lanciato la sua rimonta. E' risalito di posizioni fino ad arrivare a pochi secondi dal podio. Poi la stanchezza per una gara velocissima ha avuto la meglio. Peccato. Oggi ha dimostrato che la piazza d'onore era sua, perché contro il britannico è praticamente impossibile gareggiare.»

 

HIGHLIGHTS

 

COSA HA DETTO PIDCOCK

«Penso che questa settimana c'erano così tante cose nella testa che quando sei in griglia sei già segnato da tutto quanto. Stava andando bene, sapevo che non sarebbe stato facile oggi. Poi è successo che ho bucato e a quel punto ho pensato a cosa succedesse nella mia mente e pensi tre, quattro volte "fuck" (imprecazione nda). I meccanici non erano pronti al box ma sono stati abbastanza veloci, da lì mancavano 5 giri e ho pensato che in 50 minuti ancora tutto sarebbe stato possibile. Sono tornato su Victor e ho iniziato a menare ma non risucivo a staccarlo e alla fine ho visto un buco ed era la cosa giusta, l'ho sempre fatto. Mi dispiace per il sorpasso ma questo è lo sport. »

 

©UCI MTB

 

I "BUU" A PIDCOCK

Pidcock non viene festeggiato dopo il traguardo, ha battuto l'idolo di casa Koretzky dopo che aveva fatto quasi 40 minuti in solitaria da solo.

 

©UCI MTB

 

Dopo il traguardo gli spettatori fischiano e urlano "buuu" a Pidcock che sfila davanti a loro, per il gesto nell'ultima curva? Per pregressi attriti? I francesi ci tenevano a una vittoria da parte di Koretzky, se fossero arrivati allo sprint probabilmente l'oro si giocava sui millimetri, ma anche questa è mountain bike, Victor nella penultima curva si è visto chiuso da Pidders, ha dovuto sganciare il pedale, ha perso metri e ha abbandonato le velleità di vittoria, nessuna replica da parte del francese, forse a denti stretti qualche insulto lo ha lanciato, ma l'entrata di Pidcock può considerarsi regolare. Rimane il rammarico per il pubblico di casa, ma forse in quel caso Victor doveva stringere sulla line interna e non esterna.

 

ORDINE D'ARRIVO

1 PIDCOCK Thomas | Gran Bretagna 1:26:22

2 KORETZKY Victor | Francia +0:09

3 HATHERLY Alan | Sudafrica +0:11

4 BRAIDOT Luca | Italia +0:34

5 FLUECKIGER Mathias | Svizzera +1:20

6 GAZE Samuel | Nuova Zelanda +1:41

7 AMOS Riley | USA +1:46

8 ALDRIDGE Charlie | Gran Bretagna +2:10

9 SCHURTER Nino | Svizzera +2:22

10 VALERO SERRANO David | Spagna +2:27

 

19 AVONDETTO Simone | Italia +4:30

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